Partiamo da un punto fondamentale: la maggior parte delle frequenze del 5G sono già in uso da anni per telefonia e TV e dal punto di vista elettromagnetico, il 5G non è molto diverso dal 3G o dal 4G.
Le onde elettromagnetiche sono attorno ai 26 GHz e anche se non sono mai state utilizzate in reti pubbliche, in altri ambiti, non hanno mai rilevato un pericolo per la salute di animali e persone.
Perché servono tante antenne per il 5G a 26 GHz?
C’è da dire che più alta è la frequenza e maggiore è la velocità di trasmissione, ma anche più corta la distanza che il segnale può percorrere.
Un segnale trasmesso a frequenze elevate (come i 26 GHz), però, viene facilmente assorbito dai gas nell'aria, dai muri degli edifici e persino dagli alberi, ecco perché gli OPERATORI DOVRANNO INSTALLARE PIù ANTENNE per poter avere un campo uniforme a 26 GHz, ma questo non significherà un campo elettromagnetico invadente.
Ma qual è LA TECNOLOGIA DEG 5G?
Il "beam forming" è una delle tecnologie caratteristiche del 5G e la sua peculiarità è che può inviare un segnale,non solo in linea retta, ma anche sfruttando i "rimbalzi", così da evitare dispersione e interferenze varie, così il segnale 5G è molto più efficiente rispetto a quello 4G e può trasmettere più informazioni alla volta.
Cosa dice al riguardo l'Istituto Superiore di Sanità?
L’Istituto Speriore di Sanità ha precisato che le emittenti aumenteranno, ma avranno potenze medie inferiori a quelle degli impianti attuali e la rapida variazione temporale dei segnali dovuta all’irradiazione indirizzabile verso l’utente (beam-forming) comporterà un’ulteriore riduzione dei livelli medi di campo nelle aree circostanti."
Ci sono possibili risvolti cancerogeni?
LE ONDE ELETTROMAGNETICHE sono state inserite dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro nel gruppo 2B dei possibili cancerogeni per l'uomo, cioè la stessa che include il caffè e i sottaceti, tuttavia, il campo elettromagnetico sarà quindi più controllato rispetto a quello attuale e tra l'altro l'Istituto Superiore di Sanità, non ha ancora rilevato una correlazione specifica.
Bisogna capire che c’è differenza tra radiazioni ionizzanti e quelle non ionizzanti, infatti, le prime sono nocive per la salute, in quanto possono alterare il DNA dopo lunghe esposizioni ad alti livelli di energia elettromagnetica, mentre le seconde non sono nocive per la salute.
Va inoltre precisato che, in Italia ci sono limiti elettromagnetici molto stringenti: 6 V/m nella zona più vicina all'impianto con passaggio e permanenza di persone, quindi il limite è molto inferiore rispetto a quello previsto a scopo cautelativo nel resto d'Europa.
Le tante ANTENNE PER IL 5G rappresenteranno un pericolo?
Per costruire una rete 5G verranno sparse sul territorio molte celle, anche a breve distanza (circa 250 m) l'una dall'altra e il segnale viene passato da una cella all'altra. Queste celle, però sono molto compatte e hanno un basso consumo energetico, per questo non rappresentano un rischio per l'accrescimento della quantità di onde elettromagnetiche assorbite dal corpo umano.
Anche se non è mai stata scientificamente dimostrata una correlazione tra l'utilizzo dello smartphone e le patologie tumorali, resta comunque valido il consiglio, per chi utilizza molto i cellulare, di impiegare auricolari e secondo l’Istituto Superiore di Sanità, sono necessari "ulteriori approfondimenti scientifici" e il continuo monitoraggio "dei trend temporali dell'incidenza dei tumori cerebrali".
(Fote DDay.it)